venerdì 18 dicembre 2009

19- incontraddizione


Pianetadove senza contraddizione non potrebbe esistere. Un pianeta senza dubbi è destinato all'estinzione. Per questo abbiamo bisogno di contraddizioni. Mi piacerebbe poter chiamare le contraddizioni "incontraddizioni" perchè c'è un "incontro" di due realtà, due dubbi, due sentimenti e probabilmente anche di due verità. Se la verità consiste nell'assenza di parole , la contraddizione è la sua apoteosi, perchè non nega l'esistenza a nessun pensiero pensabile ed a nessun desiderio desiderabile. Ma contraddizione mi porta ineluttabilmente al significato di "contrario" di altro.
Ma contrario di che o a che? Se fioriscono dubbi è perchè esistono più momenti nella realtà che viviamo e questo ci permette di avere dei punti di vista che ci forniscono delle belle contraddizioni fresche fresche tutti i giorni. Quindi posso imparare qualcosa dal contrario di altro. Se penso che mi piace la luce del tramonto esprimo al tempo stesso una sensazione, un'emozione, un desiderio ed una contraddizione perchè la luce del tramonto precede le tenebre che sono il contrario della luce.
La musica, ad esempio, è l'esatto contrario del silenzio, ma sono adorabili entrambe perchè l'una ricorda l'altro per dolcezza ed armonia.L'odio e l'amore sono due facce della stessa medaglia si suol dire, ed è vero, perchè entrambe i sentimenti scatenano passioni talvolta incontrollabili pur essendo opposti come significato. Allora non capisco perchè il termine contraddizione assume il più delle volte un significato negativo, come se la persona che gli da vita fosse un imperfetto e non un creatore di pensieri. Mi chiedo come fanno certe persone ad avere una smisurata paura di questi pensieri apparentemente contrastanti ma indispensabili a definire la vera consistenza dell'esistenza.

martedì 15 dicembre 2009

18- verità


Che bella parola. Ma dove si nasconde. Forse nella realtà? Su pianetadove è ricercatissima, ma i nascondigli della fisicità umana sono innumerevoli e perciò risulta difficile individuarla nelle persone. Forse è più facile trovarla accanto ad un mattino appena sorto, ad un fiore appena sbocciato o negli occhi di un cane o di un gatto. Si, è molto meglio così. Vorrei stare alla ricerca della verità per tutta la vita, non vorrei fare altro tanto ne sono attirato. Ho scoperto che c'è un posto dove di sicuro non c'è. Questo posto è nelle parole. Infatti le uniche parole accettabili sono quelle della poesia dove non c'è verità ma il vuoto della sua assenza. Finalmente si può vedere l'assenza della verità nella poesia. La verità è assenza di parole nella quale ogni contenuto può trovare paradossalmente il suo contenitore. Per questo siamo schiavi delle parole, per non essere contenuti in questo vuoto costruito che riempie il presente di "insignificati" da tenere schiacciati tra i due pesanti ingomberi del passato e del futuro. Il passato è dolce e volgare ed il futuro testardo ed irriconoscente e la verità se ne sta abbondantemente lontano. Via da queste trappole per topi, da queste tagliole immarcescenti che popolano i giorni e le notti con l'impeto di uno sciame di cavallette. C'è bisogno di molta aria per respirare e di molto silenzio per sentire la verità. Così soltanto riesco a trovare quello spazio arcano, spesso quasi insondabile dove spiarmi come sono, con la mia parte evidentemente visibile e la mia parte nera che mi segue come un'ombra e che mi da la dimensione del mio vero essere. La verità.

mercoledì 2 dicembre 2009

17- PASSI DI PACE


Meditazione camminata significa praticare la meditazione mentre cammino.
E' una pratica che da gioia e pace e fa riscoprire il piacere di camminare.
Faccio passi brevi, procedo lentamente, in totale rilassamento, con il cuore aperto all'esperienza della pace. Non devo sbrigarmi, perché non sto andando da nessuna parte. La meta è ogni passo, e cammino in modo tale da lasciare sulla terra orme di pace e libertà. Con ogni passo genero F energia della calma e della presenza mentale, e questa energia risana e trasforma il mio essere.
Per camminare così devo imparare a lasciar andare, a deporre le ansie, le preoccupazioni.
E' possibile. Tutti siamo in grado di farlo. Basta un po' di consapevolezza, e il sincero proposito di essere in pace. Se sapete fare un passo in completa pace, saprete farne due. Potete fare cento, mille passi in completa pace.
E il mondo avrà pace.
Thich Nhat Hanh

Thich Nhat Hanh, nato in Vietnam nel 1926, è monaco zen dall'età di 16 anni. Durante la guerra del Vietnam ha rinunciato all'isolamento monastico per aiutare attivamente il suo popolo: nel 1964, di ritorno da un viaggio di studio e insegnamento alla Columbia University (New York), ha fondato in Vietnam la Scuola dei Giovani per il Servizio Sociale, "piccoli corpi di pace", che si recavano nelle campagne per creare scuole, ospedali, e ricostruire i villaggi bombardati dalla guerra. Nel febbraio del 1966, in Vietnam, ha fondato l'Ordine dell'Inter-Essere, il primo nucleo di una comunità impegnata a realizzare la sintesi tra etica buddista e impegno sociale, nel mezzo della tragedia della guerra. Costretto all'esilio dopo una serie di conferenze negli Stati Uniti, ha dato vita alla Delegazione di pace Buddista partecipando cosi alle trattative di Parigi. Nel 1967 fu proposto al Premio Nobel per la Pace da Martin Luther King. Nel 1982 ha fondato in Francia Plum Village, una comunità di monaci e laici, dove vive insegnando l'arte della riconciliazione e della consapevolezza nella vita quotidiana.
Negli ultimi anni si è attivato contribuendo al dialogo tra israeliani e palestinesi. Ha sempre affiancato alla pratica spirituale l'impegno sociale e politico per la pace. I suoi libri, (più di 70), sono tradotti in diverse lingue.

mercoledì 25 novembre 2009

16- Siamo TRANSeri


Trans !?

O mamma mia che difficile ‘sta parola. Non si vuol far capire che cosa porta con sé!

Transistor so cos’è. Transponder pure. Transnazionale Ok. Ma transessuale mi fa pensare che se c’è la parolina “tra” vuol dire che c’è qualcosa “in mezzo” a che o a che cosa’. In mezzo a due generi, maschile e femminile? E gli organi genitali che ci stanno fare se il corpo è confuso nei suoi desideri sessuali? E gli omosessuali perché non diventano tutti anche transessuali? E’ una vita complicata nascere uomo e voler essere donna? Come si può fare e che deve fare una persona che vive come in una specie di ruolo di attore di se stesso? Nei trans ruota tutto intorno al sesso o lo spirtito c’entra qualcosa? E’ peccato? E’ naturale? E’ giusto? E se è naturale coma mai è peccato? Troppe domande mi occludono il pensatoio!!!

Possibile che significhi solo “travestito”? No, non può essere, non è mica carnevale!

Possibile si voglia indicare qualcosa di simile ad una mutazione fisica o caratteriale tipo “transgenico”? No non credo, sarebbe più fantascientifico che scientifico.

Si vuol forse indicare una persona omosessuale per così dire “fondamentalista”? No, nemmeno questa mi convince, sarebbe come parlare di razze e razzismo e non mi sembra che il fenomeno trans abbia queste caratteristiche. Ma allora che cosa è “trans” ?

Data l’irruenza dei massmedia ed i “pruriti” di certe persone in questo ultimo periodo abbiamo dovuto chiedercelo moltissime volte. Ho scoperto una cosa singolare, e cioè che mi faccio le stesse domande delle mie figlie che hanno 13 anni! Papà, ma perché se uno nasce uomo vuole essere una donna? Più mi sforzo di capire più mi confondo o mi do delle risposte banali del tipo “Sono cose che accadono nella massa umana data la sua natura mutevole”, ma come fare a spiegar alle mie figlie ed ai miei alunni se nemmeno io ne arrivo a capo. Su Pianetadove non c’è prostituzione, né pornografia, né oltraggio, né stupro, né violenza e niente che assomigli al sesso come necessità ginnicoanimale o idraulicofisiologica. Dopo aver pensato a tutti i miei limiti di geonauta dilettante mi dico che devo allargare il raggio d’azione del pensiero soprattutto per poter comprendere la cosa che mi preme di più:

C’è amore in tutto questo?

Non lo so; e più mi sforzo di vederlo attraverso l’ottica della solitudine della razza umana e di inquadrare il trans nel recinto dei misteri della immensa creatività della natura e più non trovo la strada per comprendere se c’è amore oppure no.

L’unica cosa che mi viene da dire è che l’anima non ha sesso, ne desideri, ne volontà; tende all’amore e basta, non fa altro tutto il giorno.

Insomma la confusione regna incontrastata nella mia mente.

Poi penso: certo che però anche loro ce la mettono tutta per rendersi vittime anche se non lo sono.

No, non cerco di capire perché un uomo "normale" possa desiderare un uomo travestito, operato o no per rapporti sessuali a pagamento. La mente umana è creativa e va bene così! Ma è il “pagamento” che mi fa pensare a cose veramente squallide e tristi! E se poi sento che ogni trans riferisce di 5-10 “clienti” al giorno tutti i giorni della settimana e con una media di 200 euro a cliente comincio ad incazzarmi sul serio. Perché? A parte i 9 MILIONI di clienti della prostituzione in Italia ed un esercito di 90.000 prostitute di tutti i tipi operanti in Italia, sono presto fatti i conti! La popolazione italiana si aggira sui 60 milioni di persone, togliamo donne, bambini innanzitutto, poi leviamo una certa percentuale di anziani “in disarmo”, impotenti, uomini brutti, soli e malandati, maniaci sessuali, detenuti e malati terminali, appare chiaro che gli uomini che non vanno con le prostitute sono meno di quelli che ci vanno! Quanti soldi girano? Chi di questi paga le tasse?

Chi mi può rispondere?

domenica 22 novembre 2009

15/bis ACQUA DUE HO

Eh si sull'acqua privatizzata i dubbi sono tanti!
A che servono i sindaci se i servizi vengono privatizzati ?
(Acqua, illuminazione pubblica, mense scolastiche, gestione degli uffici amministrativi Ecc?)
Forse serviranno ad inaugurare qualche privatizzazione?
E se il problema dell'acqua sono le troppe perdite lungo la rete, a chi conviene ripararle?
Ai comuni che sono interessati a non sprecare acqua e ad abbassare le tariffe, oppure ai privati che hanno il massimo interesse a che l'acqua si consumi il più possibile?
La risposta è fin troppo evidente! Se l'acqua si vende, chi la vende ha interesse a far si che se ne consumi il più possibile!
Ma lo stato dirà: Eh no! faremo una legge che costringerà le ditte private e riparare e rifare le reti d'acqua! Bene! Così i privati andranno in banca a farsi prestare i soldi per rifare le reti e le rate chi le pagherà? Ma NOI naturalmente e cosi con questo piccolo accorgimento nel paesino di Sersale chi deciderà le tariffe dell'acqua sarà come al solito una banca! Che geni! Ma non si doveva regolare il sistema bancario perchè troppo invadente?

mercoledì 18 novembre 2009

15- ACQUA di chi sei?


Su Pianetadove l'acqua si fa vedere solo quando se ne sente la necessità, non scorre mai a vuoto o per gioco. Lei sa dove andare e dove serve. Appare fresca, limpida ed affascinante nel suo scintillare tra le rocce proprio come deve essere l'acqua. Arriva quando hanno sete piante, persone o animali non ha importanza, o quando c'è da lavare qualcosa o qualcuno. Alle volte decide di fermarsi in un bel posto e si specchia nel cielo chiamandosi “lago” o “mare” a seconda di quanta acqua c'è e se vuol esser dolce o salata. Spesso si sposta velocemente dalla montagna al mare e si fa chiamare “torrente” quando è costretta tra le rocce e scorre impetuosamente, oppure si chiama “fiume” se ha bisogno di più spazio e vuol scorrere tranquillamente. Quando non piove molto si restringe in un rigagnolo e diventa triste perché si “secca” a stare lì. In certi posti riesce persino a spostarti da una terra all'altra con una specie di culla che chamano “barca”. Lei, l’acqua si bacia continuamente con le sue rive che gli esseri umani chiamano sponde. E' una benedizione quando fa caldo e tutti provano sollievo a rinfrescarsi con la sua materia liquida di ricetta semplice e divina "H2O" Eh si, Bastano 2 molecole di idrogeno ed una di ossigeno e voilà il gioco è fatto. La amiamo tutti. Alle volte arriva dal cielo sottoforma di pioggia o grandine o neve, dipende da dove sta questo pezzo di cielo, dal carattere delle nuvole e dal loro colore ed anche di quanta umidità c’è nell’aria e di quanto freddo fa. In questo caso ha bisogno di spazio e di scorrere liberamente nelle sue pendenze preferite. L'acqua conosce bene la geometria e non si sbaglia mai, ama le forme concave ed i declivi e se gli esseri umani sbagliano qualcosa nella loro smania di essere padroni di tutto facendo case o strade nel punto sbagliato, allora l'acqua ci fa vedere che tutta insieme ha un peso e che questo peso può essere distruttivo, ma non è colpa sua, lei scorreva proprio in quel posto da millenni.

Quando è molto freddo si mette un cappotto bianco e se ne sta li a farsi chiamare “neve” o “ghiaccio” e diventa freddissima ed in qualche occasione permette a noi terrestri del pianetadove di divertirci scivolando con le buste, con gli slittini o con gli sci.Questa è l'acqua!

Ma i padroni della terra non lo vedono, i governi ed i loro tirapiedi mercanti non lo vogliono vedere e se qualcuno glielo spiega fanno finta di non saperl,o anzi si sforzano di fare "leggi" a cui tutti dobbiamo obbedienza per dare un prezzo all'acqua.

SIGNORI E SIGNORI DA OGGI IN POI L'ACQUA SI VENDE!

Pensavate fosse un dono di Dio insieme al cibo ed agli armenti? No vi sbagliate se è per questo anche la Bibbia è in vendita! E sapete perchè? Dove c'è qualcuno che vende c'è sempre qualcuno che compra!

L'uomo non ha altre risorse differenti da questa per sopravvivere, quindi...pagate per bere!

Che volete, dice il potere, c'è il mercato, le borse, la finanza, le tasse, le bollette, gli stipendi...il PIL, eh! dove lo mettiamo il PIL? (Oddio un ideuzza l'avrei...)

Insomma sappiate che l'acqua può essere “liberalizzata”, non nel senso che questa parola ha, cioè libera a tutti, ma nel senso che la gestione dell'acqua che viene catturata ed inviata nelle nostre case sarà affidata ai mercanti del tempio senza nessun Cristo che li butti fuori.

Voi pensavate che i Sindaci e d i Comuni potessero garantire l'acqua a tutti i cittadini?

Ebbene vi sbagliate. Lo fanno meglio i privati, ci dice il ministro, perciò si chiama privatizzazione e non liberalizzazione, dico io. Lo fanno meglio i "privati" insiste il ministro ed io penso che in Calabria (e non solo) per esempio, si chiama 'NDRANGHETA la ditta più importante! Secondo lo Stato Italiano rappresentato da un governo liberamente eletto dal popolo sovrano costretto ad eleggerlo, la gestione dell'acqua costerebbe di meno ai cittadini se i privati si scannassero tra loro per abbassare il prezzo dell'acqua e vincere l'appalto di gestione delle acque. Questa è la motivazione. Infatti da un pò di tempo in cielo accanto alla Madonna c'è un'altra divina presenza...la concorrenza in libero mercato.

Pensate che bella idea ha avuto il governo che ci privilegia di queste ricette meravigliose e noi che non ci rendevamo conto di avere migliaia e migliaia di sindaci deficenti che insieme gli assessori ci volevano aumentare le tariffe dell'acqua per il loro solo ed esclusivo piacere di aumentare le tariffe in modo che poi, alle elezioni, i cittadini felici e vessati lipossano rieleggere. Ora si che siamo a posto.

Su pianetadove l'acqua sarà sempre e solo acqua, pura semplice come la ricetta di Dio "H2O" e basta, mentre per gli italiani la ricetta sarà quella dei mercanti nel tempio:

H2 Ho

lunedì 16 novembre 2009

14 - PROcesso


Cari amici, vi devo dire che appena sbarcata su pianetadove questa parola sembrava staccata in due parti PRO e CESSO e dati i tempi che corrono tra influenza suina, porcate politiche e pensieri maiali stavo per dare un significato di iniziative a favore del cesso, appunto pro-cesso.
Poi, pensandoci bene ho capito che l'attualità se ne infischia della realtà ed ho capito che si riferiva alla parola intera "processo" da verbo procedere, che nulla ha a che fare con la parola "processione", anche se nei processi qualcuno ogni tanto finisce in croce (e voi sapete chi!).
Allora le domande ed i dubbi sono sorti come per incanto:
Possibile che un popolo intero ogni sera debba sorbirsi telegiornali che non parlano d'altro se non del modo più virtuoso su come fare cose poco virtuose, come per esempio trovare il modo di non fare processare un sacco di delinquenti con il solo scopo di non processare il presidente del consiglio con la scusa che questo è il più grande dei desideri degli italiani?
Mi sono chiesto: ma chi ha convenienza ad allungare i processi?
Ho tentato di capire e forse una rispostina l'ho trovata, anzi se non è una vere e propria risposta almeno è una riflessione.
Se una persona si rivolge ad un giudice per ottenere giustizia per un torto subito succede questo:
1 - la persona offesa non ha voglia di allungare il processo perchè così ottiene giustizia subito.
2 - l'avvocato della persona offesa non ha voglia di allungare il processo perchè così ottiene la parcella subito.
3 - il giudice non ha voglia di allungare il processo perchè così si sbriga un lavoro subito.
4 - la persona che deve rispondere dell'offesa o del danno non ha voglia di accorciare il processo perchè così ottiene che la giustizia sia posticipata nel tempo.
5- l'avvocato della persona che deve rispondere dell'offesa o del danno non ha voglia di sapere che il processo possa prendere un brutta piega e così cerca da una parte di allungarlo per spillare più soldi alla parte che deve rispondere dell'offesa o del danno e nel caso e se è il caso di difendere l'indifendibile al fine di farsi una fama di avvocato "vincente2 e perciò più quotato degli altri.
Alla fine le cose appaiono quasi chiare. Gli unici che ne ricavano un utile dall'allungamento dei processi sono le persone 4 e 5, ossia la persona che deve rispondere dell'offesa o del danno ed il suo avvocato.
Allora, anzi adesso, mi chiedo:
Anzichè parlare di PRESCRIZIONE dei processi non sarebbe meglio parlare di SVOLGIMENTO CELERE DEI PROCESSI?
Ma perchè i processi vengono così allungati nel tempo?
Perchè basta una cazzatella a consentire all'avvocato della personache deve rispondere dell'offesa o del danno di chiedere un rinvio. Ecco perchè i processi durano tanto!
Quindi, per favore, signori legislatori, nostri dipendenti pubblici non eletti ma nominati, ben pagati, trovate delle norme che non consentano più agli avvocati di chiedere un rinvio dei processi per un semplice mal di pancia.
QUANDO UN PROCESSO SI DEVE SVOLGERE, CHI C'E' C'E' E CHI NON C'E NON C'E'.
E se qualcuno è assente, come dicono a parigi "son cazzi sua"!!!

sabato 7 novembre 2009

12 -trova il tempo




Trova il tempo
Antica ballata irlandese



Trova il tempo di riflettere,

è la fonte della forza.

Trova il tempo di giocare,

è il segreto della giovinezza.

Trova il tempo di leggere,

è la base del sapere.

Trova il tempo di essere gentile,

è la strada della felicità.

Trova il tempo di sognare,

è il sentiero che porta alle stelle.

Trova il tempo di amare,

è la vera gioia di vivere.

Trova il tempo d'esser contento,
è la musica dell'anima.

giovedì 5 novembre 2009

11-CROCIFISSAZIONI


La corte europea del “diritti” dell’uomo ha sentenziato che le nazioni europee non possono esporre simboli religiosi negli edifici pubblici, cioè di tutti.

Pianetadove…dove sei? Ma quale saggezza c’è nel decidere sulla religiosità degli uomini?

La religiosità non è un diritto è una necessità esistenziale dell’anima.

Io sono nato sotto un crocifisso nella camera da letto dei miei genitori ed ho fatto le scuole “tutte” con il crocifisso in aula, ho fatto il catechismo, la prima comunione e la cresima. Poi finita l’epoca dei sacramenti sono approdato all’azione cattolica che mi ha instillato i fondamenti del pensiero sociale e senza la quale non sarei mai approdato in una sezione del PCI a 15 anni.

Da quel giorno, 11 settembre del 1973, giorno del golpe in Cile, ne è passata di acqua sotto i ponti ed il mio pensiero non è stato mai ostacolato dalla presenza del crocifisso nelle aule della mia vita visto che insegno da 25 anni.

Come si fa a non capire che l’ipotesi secondo la quale l’esposizione di un simbolo religioso possa intaccare la personalità di un individuo? Se nasco in Algeria o in Marocco ho una buona probabilità di diventare mussulmano, se nasco in Israele sarò sicuramente ebreo, se nasco in India indù ed in Nepal buddista.

Sembra un’ovvietà, ma non lo è perché se la fede ed il bisogno religioso sono dentro l’anima nessuna legge e nessuna “esposizione” le può cancellare.

Ognuno ha il proprio “sacro” che non è vendibile, influenzabile o cancellabile. La personale necessità di cercare il divino nella propria esistenza è fondamentale per la crescita umana e tutto ciò che è divenuto simbologia del sacro non è altro che frutto di ricerca spirituale profonda e della storia dell’essere umano.

Come può sentirsi offeso un mussulmano,un ebreo, un indù o un buddista se frequenta un edificio nel quale è esposto un simbolo sacro, certo non per la sua religione, ma comunque sacro perché riconosciuto tale da una moltitudine di esseri umani?

Così debole è la fede nella propria religiosità?

E’ giusto parlare di “imposizione” e di divieto di esposizione?

Il natale è festeggiato dai cristiani, ma se c’è da stare insieme e godere della gioia di celebrare una festa “umana” chi rinuncerebbe?

Io festeggerei volentieri la fine del ramadan o il sukkot anche se sono cristiano, perché so che è una festa “umana” e sacra anche se non appartiene alla mia tradizione di “nato” in Italia in famiglia cattolica.

Veramente non so più come difendermi dall’ipocrisia e lancio una sfida provocatoria a chiunque legga questo blog.

Appendiamo dei cartelli negli edifici pubblici con la scritta “CROCIFISSO”.

In questo modo non saremo “fuorilegge” ma dimostreremo che l’idiozia umana non ha confini.

martedì 3 novembre 2009

10- PER ALDA MERINI


Per Alda Merini

2 novembre 2009

Vai pure Alda

a sposarti con la morte

rendila bella finalmente

mentre qui da noi

rantolano le fanfare del tuo cuore

risuonano libri polverosi

scorrono fiumi di giorni

stridono poesie di carta

si ribaltano bacinelle d’inchiostro

parole innamorate si nascondono alla vista

bellezze terribili ti rincorrono

nessuno urta più contro la tua vita

sei libera

domenica 1 novembre 2009

9- Io/Dio/logia



Zoologia è lo studio del mondo animale, biologia quello delle forme di vita, mineralogia quello dei minerali ecc ecc.
Ma ideologia che caspita è?
Lo studio delle idee? Bho! A me non sembra. Su sto’ povero pianetino ne arrivano di cose strane, ma strane come le parole che usiamo e sentiamo tutti i giorni non ne esistono davvero!
Le persone perseguono un’ideologia, la amano, odiano quella degli altri, tanti scrivono libri e saggi a iosa sull’ideologia spinti dalla loro ideologia, ma la ideologia può appartenere a tutti?
Secondo il mio modesto parere di geonauta dilettante (viaggiatore della terra) e dal punto di vista del mio microego di anarchico metafisico, l’ideologia è più simile ad un “idiotologia” (studio degli idioti) che ad un modus vivendi et operandi in grado di animare le tensioni ideali, laddove esistano.
Se guardiamo la storia dell’uomo vediamo un elenco di eventi, o per meglio dire di “accanimenti” per imporre, affermare o nel migliore dei casi propagandare un’ideologia.
Ma perché gli esseri umani debbono per forza condividere delle ideologie e magari uccidere o morire per esse? Quando questo succede, cioè quasi sempre, nascono discordie e leggi sbagliate (vedi leggi razziali, respingimenti, dichiarazioni di guerra o di guerra per la pace ecc. ecc.).
Può darsi e sottolineo può darsi che l’essere umano nella sua smania di impadronirsi del tempo e dello spazio non sia ancora maturo per avere delle idee!
Idee per governare, idee per gestire il potere, idee, per far funzionare l’economia e la finanza, idee per creare ricchezza (leggi soldi e basta), idee per organizzare la vita delle persone secondo leggi e regolamenti…idee, idee, idee…solo a guardarle ti accorgi che c’è sempre qualcosa di sbagliato.
Perché? Forse, perché sono il frutto di progetti con secondi fini!? Quali fini? Ma come?! Lo viviamo ogni giorno e non ci chiediamo..Ma che cosa sta succedendo?
Ci stanno regalando idee!
Secondo me tutto questo è pericoloso, perché quando non è frutto della “idiotologia” è sicuramente frutto della IO/DIO/logia, cioè siccome qualcuno pensa di usare come modello sociale DIO sentendosene nei panni fa un’equazione terrificante: siccome IO sono DIO ( o “un” Dio) tutti gli altri non sono niente! Accidenti che idea! Anzi che ideologia.
Sul pianetadove c’è un gran subbuglio per comprendere il valore della parola “ideologia”, ma c’è anche un bel po’ di timore che questa non causi nella società valori sbagliati almeno come le intenzioni di far del bene sentendosi DIO, voglio farci del bene a costo di renderci schiavi delle loro parole questi potenti senza forza alcuna!
Forse è ora di organizzare la nostra anima per resistere alle dolci lusinghe delle passioni tristi che la società ideologizzata ci sta fabbricando appositamente per noi che speriamo di essere liberi da condizionamenti che non siano quelli etici e solo ed esclusivamante etici.
Forse avere come modello di riferimento Gesù di Nazareth uomo e non un DIO col telecomando può essere un buon punto di partenza per organizzare una resistenza alla violenza della comunicazione che dobbiamo subire tutti i giorni.
Gesù era un intollerante completamente privo di buon senso!
No, non è una bestemmia, amava essere umano, e per questo era intollerante verso l’ipocrisia ed i mercanti del tempio (non gli esercizi commerciali) e completamente privo di buon senso perchè amava anche chi lo ha ucciso. Un bell’esempio, altro che ideologia.
Cari amici…un avviso:
NON ACCETTATE IDEE DAGLI INCONOSCENTI!

lunedì 26 ottobre 2009

8- dialogo o "casinalogo"


Parole, parole,parole faceva una canzone di Mina ma le parole che vogliono avere un senso sono le sole parole che è necessario usare in un dialogo?

La mia amica Wiki mi dice che il termine dialogo (dal greco dià, "attraverso" e logos, "discorso") indica il confronto verbale tra due o più persone, mezzo utile per esprimere sentimenti diversi e discutere idee contrapposte.

Esatto! Certo, esprimere e discutere sono i luoghi delle parole ed è lì che devono nascere crescere e moltiplicarsi.

Ho notato che appena arrivata su pianeta dove la parola dialogo era confusa e stordita e questo atteggiamento ha messo un po’ in crisi gli alberi della saggezza ed i cespugli del dubbio che con un po’ di fatica hanno trovato i loro frutti. Vediamoli.

Quando una persona discute con un’altra è sempre necessario non ascoltarla?

In TV se ne vedono davvero di tutti i colori ma ciò a cui si assiste più spesso in terrificanti “dibattiti” tra “opinionisti” è che non si ascoltano ma semplicemente …immaginano… quel che l’altro sta dicendo, creandosi una risposta mentre ascoltano.

Ma perché le parole diventano …corpi contundenti da scagliare verso l’altro?

Il lancio delle parole verso l’altro a mò di sasso preistorico è una prassi della comunicazione moderna (…moderna?), sembra quasi che le persone non vogliano dirsi qualcosa ma imporsi l’un l’altro la propria esistenza con annessi e connessi al solo scopo di dimostrare che sono esseri esistenti e che tali sono perché debbono per forza difendere o difendersi da qualcosa. In definitiva, io credo, si ha una paura “istintiva” dell’altro che mette in luce solo debolezza e mancanza di senso della vita.

Non so perché, ma, non avete anche voi l’impressione che il dialogo stia prendendo sempre di più le sembianze di un’aggressione o di una seduzione?

Questi “conflitti” ,senza alcun conflitto vero, mostrano mancanza di amore per la comprensione che è l’obiettivo primario del dialogo. L’ascolto di ciò che l’altro dice è diventato solo una fastidiosa costrizione alla quale dobbiamo sottoporci al fine di poter rispondere con la nostra grandiosa saggezza fai da te, comprata a rate chissà dove.

Non si accolgono le parole dell’altro ma le si recintano per deportarle in grosso tritaparole affinché dell’altro non resti nulla. Spesso le parole e di conseguenza le idee dell’altro vengono persino violentate e stuprate dalle nostre idee e dalle nostre risposte virulente e minacciose.

Perché non c’è contrasto di idee, ma solo distruzione dell’altro?

Forse perché è scomparsa la parola “compenetrazione” dal vocabolario umano, non si è più capaci di accogliere, comprendere e far proprie le parole e le idee dell’altro?

Forse perché le parole non hanno più lo scopo di comunicare, ma di convincere, sedurre,collocare in un posto piuttosto che un altro le “vittime” della comunicazione?

Forse perché il “casinalogo” è più confacente alla società moderna fatta di truffe, intrallazzi, imbrogli, apparenze, tranelli ecc.?

Io mi accontento di poco:

Profonda magia è saper trar il contrario

dopo aver trovato il punto de l'unione.

(“De la causa, principio et uno” – Giordano Bruno)

sabato 24 ottobre 2009

7 - la vita è un viaggio


Mi piacerebbe poter ricordare ogni istante di questo viaggio, come per poterlo rivivere ogni volta che desidero. Ma so che non è così, forse è come quando fai una bella nuotata in un mare limpido e calmo, sei soddisfatto ma il sentire asciugarsi l’acqua addosso ne è solo il ricordo e sei sei in sintonia con ciò che hai fatto (il bagno) ed è stato quel che hai realmente desiderato non ti resta che bearti dello scivolare dell’acqua sulla pelle che piano piano si asciuga riportandoti in uno stato di “ritorno” a come eri prima, ma con qualche cosa in più…il bello della vita…forse qualcuno lo chiama felicità.

Non sono così filosofo da continuare questo pensiero nella forma che vorrei, ma so che ogni immagine che siamo capaci di trasmettere genera negli altri (in quelli che sanno ricevere) un'altra immagine che a sua volta sarà trasmessa e genererà altro amore, altra felicità…altri dubbi.

Il dialogo con il silenzio e la montagna è un dialogo di ricerca tra panorami e sudore, bellezza e fatica, dolore e gioia ed altri contrasti che ti fanno sentire vivo ed in presa diretta con la mente che finalmente si avvicina al corpo e riesce a dialogare facendosi comprendere.

Allora diventi forte e trovi qualche pezzo di te che avevi perduto e provi piacere nel rimetterlo al suo posto… ed ecco apparire chiaro (o quasi) perché ti sentivi svuotato ed in parte confuso…forse annoiato dalla vita.

Questa vita che ogni giorno bracchi come una preda “irrinunciabile” (spesso in maniera non indispensabile!) e che ogni giorno fa il suo dovere di “preda” ossia quello di fuggire.

E’ l’eterno gioco del non morire prima di aver capito chi sei e che cosa fai in questo mondo.

E’ la semplice intuizione di una strada che comunque sia serve solo a non perderti, poiché seguendola arrivi da qualche parte ed il gusto dell’immaginazione talvolta (quasi sempre ) è più forte della realtà.

Quando senti la paura di invecchiare e di morire così forte dentro di te, ma così debole da farsi sconfiggere da un sorriso incontrato per strada, allora vuol dire che sei sulla strada giusta, vuol dire che puoi comprendere anche se non sai quando, vuol dire che puoi fare ciò che pensi, anche se questo ti costa, perché hai pochi “simili” sulla tua strada e la solitudine è sempre in agguato.

Quella solitudine senza silenzio che ti fa sentire solo senza madre né padre, senza scarpe e senza sguardo, senza di te stesso e senza gli altri, quella solitudine che ti impedisce di crescere e di essere forte quanto basta per respirare senza annaspare, per godere senza rinunciare, per piangere senza intristirti.

A tutti voi un abbraccio

giovedì 22 ottobre 2009

6- LA TUTTOFOBIA...


La mia amica wiki (wikipedia) dice che fobia significa:Il termine fobia (dal greco φόβος, che si legge "phobos", ossia "paura") è un'irrazionale e persistente paura e repulsione di certe situazioni, oggetti, attività o persone, che può, nei casi più gravi, limitare l'autonomia del soggetto.
Ovviamente appena sbarcata su pianetadove questa "multiparola" ha avuto un impatto considerevole e si sono messi in moto tutte quelle parole che hanno a che fare con "fobia"...omofobia, xenofobia, claustrofobia, insomma le sorelle paura.
Ultimamente c'è un genere di appartenenti alla razza umana che ne soffre davvero in maniera preoccupante e pensa che rivelando questa paura la paura sparisca come d'incanto.
Omofobia che è? Paura di avere paura di essere uguale ad un omosessuale? paura degli omosessuali? paura di essere omosessuale? essere omosessuale ed avere paura di riconoscerlo?
non lo so! queste domande mi sembrano tutte attinenti al profilo di un omofobico.
Ma quale sistema utilizza l'umano per essere omofobico?
Pregiudizio?
Io non voglio avere a che fare con quelle persone che desiderano avere rapporti affettivi con persone dello stesso sesso!
Discrimine?
Che facciano quello che vogliono ma non a casa mia, nel mio ufficio, nella mia scuola ecc.!.
Ipocondria del sistema sociale?
Ho paura che questi "vizi" intacchino il brodo sociale nel quale vivo e nel quale vive la mia famiglia!
Religione?
E' peccato!

E' veramente arduo anche il solo provare a dare una spiegazione a questa fobia che a guardare bene non si tratta di fobia intesa come paura, ma solo di mancanza di sguardo alla vita in tutte le sue forme e questo sapete cosa mi fa pensare?
Che nonostante la nostra evoluzione ancora non abbiamo imparato ad avere occhi giusti per osservare come è fatta la vita.
L'amore ( forse) è una cosa che è meglio lasciare libera in tutte le sue espressioni.
No?

martedì 20 ottobre 2009

5-l'opinione pubblica


Ahi,ahi amici miei!
oggi è arrivata su pianetadove un parolona (anzi due)..tatataratà..."opinione pubblica"
Subito le domande e i dubbi sono spuntati come funghi su tutto il pianetino!
Anzitutto è schizzata fuori all'improvviso una domandaccia di quelle..
Ma se l'opinione pubblica è formata da tante opinioni private come fa ad essere pubblica?
Forse potrebbe chiamarsi opinione privata collettiva?... Mha!
E se i governi ed i partiti per attirare l'attenzione dei cittadini cercassero di proporre solo quello che viene fuori dall'opinione pubblica ? Cosa accadrebbe?
Vi immaginate se nell'opinione pubblica (ma privata nella sostanza) emergesse che è meglio respingere i poveri disgraziati del sud (ed alle volte anche dell'est) che scappano da fame , miseria e morte che hanno regalato a quei paesi le nostre ricche e supercivilizzate nazioni?
Vi immaginate se nell'opinione pubblica (ma privata nella sostanza) emergesse che è meglio cacciare i rom, i sinti e tutti gli zingari nelle riserve come gli indiani d'america solo perchè tanto sono tutti ladri e non sono capaci di fare delle normali rapine come i delinquenti DOC italiani o delle sane truffe come quelle delle banche ?
Vi immaginate se nell'opinione pubblica (ma privata nella sostanza) emergesse che è meglio costruire una ventina di centrali nucleari nel paese dei paesaggi e del 70% di opere d'arte di tutto il mondo?
Ma possiamo avere il dubbio che l'opinione pubblica, proprio per che "individuale" possa essere "MALATA" come qualunque essere umano di questa terra?
Un essere umano può essere esaurito, depresso, ansioso, alcolista, tossicodipendente ecc. ecc. e perchè non può esserlo l'opinione pubblica?
Ma la domandona più tremenda è:
E se chi governa o vuol governare si basasse sui desideri di un'opinione pubblica malata...
CHE NE SAREBBE DELLA NOSTRA ITALIA?

lunedì 19 ottobre 2009

4 -L'identità non esiste


Leggo in questi giorni parole umane che appena arrivano su pianetadove vengono subito trasformate in frutti dolci e amari. Ma c'è una parola "Identità" che non si trasforma, ma sparisce!
Ho pensato: non esiste! Ma perchè non esiste?
Forse (parola magica) non esiste perchè gli uomini sono tutti uguali?
addirittura siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio!
( A dire il vero ne dubito quando vedo assassini, stupratori, truffatori,ipocriti ecc)
Ma si! La razza è una sola...quella umana! Ecco perchè non esiste l'identità, certo!
Ma sarà così?
Si, certo esistono le etnie, le tribù,le culture, le idee...le invasioni, le guerre, le divise,le crociate...le perversioni...
Ma da sole queste bastano a definire un'identità?
Un congolese può dare il sangue ad un padano, però non può venire in Italia...
Sarà un identità questa?
E se è vero che tutti siamo figli dello stesso Dio, allora vuol dire che tutti dobbiamo per forza avere un'anima da qualche parte, e se è così è solo a Dio che dobbiamo rendere conto di come utilizziamo la nostra vita, la nostra religiosità e del modo in cui dimostriamo attraverso la religione di quanto siamo testimoni del bene comune!?
Si lo so, neanche questa è un identità!
Chissa? Forse l'illusione di essere migliori di qualche altro essere umano o peggio la paura del diverso forse si avvicinano al concetto di identità più di ogni altra cosa?
Ma sul pianetadove ancora non arriva la parola identità!
E' grave?

domenica 18 ottobre 2009

3 - Emozioni o realtà ?

Le emozioni alle volte
ci lasciano perplessi
sempre uniche
si trovano in un luogo vero o della mente,
in un altro corpo o in una voce
e perfino in una musica o in un teatro.

Ma a che servono le emozioni?

Sono una specie di carezza,
capaci di spingere l’anima
fin quasi in superficie
per renderla visibile, tangibile
mostrabile e dimostrabile…
oppure
sono una sorta di bomba a frammentazione
capace di provocare rivoluzioni viscerali
schiaffeggiando la mente
con pensieri nuovi
narcotizzandola
dalla paura del giorno prima
e dall’angoscia del giorno dopo?

Io non so esattamente
cosa siano le emozioni,
so solo che mi piace sentirle
risuonare dentro di me
e confondermi con esse per gioco.

Il gioco delle emozioni
è la parte della vita che preferisco,
quando gioie e sofferenze,
malinconie e risate,
dubbi e scatti d’orgoglio
ti riempiono come un otre di zampogna
e ti permettono di diventare suono
attraverso i bordoni degli occhi,
delle mani, della bocca e del cuore…
ed allora l’unica cosa che conta è il suono
che ami sentire e che ami far sentire agli altri.

E l’amicizia è emozione?

Non lo so,
forse è solo affinità elettiva
oppure e conoscenza gentile
o…alle volte è semplice “catalogazione”
di nomi e di volti asettica,
aspecifica ed asintomatica
…come per le medicine.

La cosa importante è…
non perdere la capacità di sentire l’affinità
che si chiama elettiva proprio perché elegge
e quindi eleva dentro e “fra” qualcosa che si sente
ma non ha forma,
che si ha dentro ma che si cerca fuori da sé
…forse è solo un desiderio di andare
verso la via della vita!?

…E la realtà?

... è forse quella cosa che pretende
di farci conoscere che cosa siamo ?

o forse è quell’istante
quando si sta insieme con amici
a chiacchierare davanti
ad un buon bicchier di vino,
o a passeggiare senza meta
per finire poi a spalmare parole
su di una banalissima pizza !

o …forse… le emozioni
rimangono incastrate nella realtà
pretendendo che arrivi domani…
ed allora cerchiamo affannosamente
di dare alla realtà quel che è della realtà
ed alle emozioni ciò che è delle emozioni.

Le emozioni sono come i binari!
…un momento
…uno spezzone di vita
…un binario che si attacca ad un altro
e poi ad un altro
…altrimenti non può portarti
da nessuna parte.